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Collezioni storiche a Venezia

Grimani

Domenico Grimani può essere considerato uno dei collezionisti e cultori più di spicco nel panorama italiano del Cinquecento. Nato a Venezia da una famiglia patrizia di antica origine, si avvicinò fin dalla giovinezza agli studi umanistici che lo portarono a conoscere i più illustri intellettuali italiani. Poco più che trentenne venne ordinato cardinale e si trasferì a Roma: una serie di vicende famigliari lo obbligarono ad ospitare il padre esule dalla Serenissima. Acquistò un terreno nella zona del Quirinale e nel corso degli scavi per l'edificazione del palazzo emersero numerose vestigia antiche, che andarono a costituire il primo nucleo della sua collezione la quale venne incrementata nel corso degli anni da acquisti sul florido mercato romano. Al momento della morte, nonostante il tentativo da parte del fratello minore di impugnare il testamento, il cardinale dispose di lasciare alla Repubblica di Venezia la sua raccolta che restò poi, almeno in parte al Museo Archeologico Nazionale.


Giovanni Grimani, nipote di Domenico, seguì le orme dello zio sia dal punto di vista della carriera ecclesiastica che per la passione verso le antichità; divenne prima vescovo e poi patriarca di Aquileia, cominciando contemporaneamente a collezionare oggetti provenienti da numerosi paesi del Mediterraneo Orientale, come ad esempio stele funerarie e piccola statuaria, ma anche dall'Italia stessa.
Anche Giovanni decise di donare alla Serenissima gran parte della sua raccolta, in particolare le statue si possono ammirare nello statuario della Biblioteca Marciana.

Venezia, Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa: la tribuna

Venezia, Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa: la tribuna
(Immagine realizzata nell'ambito di SHARED CULTURE - Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio culturale condiviso - cod. CB016,
finanziato dal Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013)

Zulian

Girolamo Zulian fu un importante esponente politico che svolse, per conto della Serenissima, un'intensa carriera politica in Italia e nel Mediterraneo Orientale. Durante gli anni trascorsi a Roma poté apprezzare le antichità e le opere d'arte, visitando spesso gli scavi archeologici iniziando ad acquistare oggetti: la passione di Zulian per le esplorazioni archeologiche proseguì negli anni del suo mandato a Costantinopoli quando incrementò ulteriormente la sua collezione. Rientrato in Italia, completò la sua raccolta che donò nel 1796 alla Serenissima: le statue entrarono a far parte dello Statuario Pubblico, mentre dalla sua casa veneziana arrivarono numerose statuette in bronzo.